Osvaldo Peruzzi
Opere
Osvaldo Peruzzi Guerra nel deserto, olio su cartone, cm. 50×70
Osvaldo Peruzzi Cavallo, olio su cartone, cm. 50×70
Osvaldo Peruzzi Fiore, olio su tela, cm. 40×30
Biografia
(Milano 1907– Livorno 2004)
Dopo gli studi di ingegneria si dedica alla pittura ed aderisce negli anni trenta al futurismo, attratto dalle ricerche artistiche di Prampolini, Fillia e Munari. Si trasferisce a Livorno, dove si dedica all’attività di famiglia, una fiorente vetreria. Nel 1933 prende parte alla mostra “Omaggio futurista a Umberto Boccioni” alla galleria Pesaro di Milano, partecipa alla mostra futurista di Palazzo Ferroni a Firenze e alla prima mostra nazionale d’arte futurista di Roma. Con dieci dipinti è presente alla mostra nazionale futurista che si tiene alla Bottega d’arte di Livorno, organizzata da Marinetti, Fillia e Mino Rosso. Espone ad Amburgo nel 1934 in occasione della mostra sull’aeropittura futurista e dalla metà degli anni trenta fino ai primi anni quaranta, partecipa a tutte le Biennali e Quadriennali. Fra il 1933 e il 1935 collabora alle riviste “La città nuova” e “Stile futurista”, entrambe dirette da Fillia. Nel 1941 pubblica il manifesto “Plastica della essenza individuale” ed espone a Milano nella sala degli aeropittori futuristi in occasione della III Mostra del Sindacato nazionale fascista di belle arti. All’attività pittorica affianca quella di grafico pubblicitario. Sotto le armi dal 1940, viene fatto prigioniero dagli angloamericani nel 1943 e deportato negli USA. Al termine della guerra torna a Livorno dove continua a dipingere e ad esporre. Nel 2001 la sua opera riceve la definitiva consacrazione dalla partecipazione alla grande esposizione “Futurismo 1909 – 1944”, al Palazzo delle Esposizioni di Roma.